
Lo scorso 4 maggio è stata inaugurata la nuova sede della filiale Emil Banca Zanardi, nella zona Pescarola del Quartiere Navile. L’edificio, realizzato dalla Cooperativa Edificatrice Giuseppe Dozza su progetto dell’Architetto Pietro Maria Alemagna, si contraddistingue per la forte impronta ecologica che lo classifica come edificio ad energia quasi zero (classe energetica A4).
L’edificio è stato costruito nell’area di via delle Borre dove un tempo si trovava la balera Quarto di Luna. L’area, retrostante la sede sociale della Cooperativa Dozza, era dismessa e in stato di abbandono dagli anni ’80 a seguito della chiusura della sala da ballo. Da tanti anni si cercava di recuperare quest’area, che a causa della posizione all’interno del cono dell’aeroporto non si prestava alla realizzazione di edifici di edilizia residenziale da dare in godimento ai soci. Fortunatamente l’unione di intenti tra la Cooperativa Dozza e l’Emil Banca ha consentito di dar vita al recupero e alla riqualificazione dell’area mediante la realizzazione di una filiale ecologica e funzionale, unita alla creazione di uno spazio verde al servizio dei soci residenti nell’area cortiliva adiacente, all'interno del quale l'architetto Alemagna ha dipinto un murales commemorativo della sala da ballo.
Alleghiamo il fascicolo illustrativo, pubblicato in occasione dell’inaugurazione, che ripercorre la storia di quest’area, dai fasti del passato come importante sala da ballo del tessuto cittadino fino all’attuale progetto che le ha ridato lustro.
L’edificio è stato costruito nell’area di via delle Borre dove un tempo si trovava la balera Quarto di Luna. L’area, retrostante la sede sociale della Cooperativa Dozza, era dismessa e in stato di abbandono dagli anni ’80 a seguito della chiusura della sala da ballo. Da tanti anni si cercava di recuperare quest’area, che a causa della posizione all’interno del cono dell’aeroporto non si prestava alla realizzazione di edifici di edilizia residenziale da dare in godimento ai soci. Fortunatamente l’unione di intenti tra la Cooperativa Dozza e l’Emil Banca ha consentito di dar vita al recupero e alla riqualificazione dell’area mediante la realizzazione di una filiale ecologica e funzionale, unita alla creazione di uno spazio verde al servizio dei soci residenti nell’area cortiliva adiacente, all'interno del quale l'architetto Alemagna ha dipinto un murales commemorativo della sala da ballo.
Alleghiamo il fascicolo illustrativo, pubblicato in occasione dell’inaugurazione, che ripercorre la storia di quest’area, dai fasti del passato come importante sala da ballo del tessuto cittadino fino all’attuale progetto che le ha ridato lustro.
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PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE GUIDO BOSI
Qui alla Pescarla nell’area interessata dal progetto di riqualificazione in via delle Borre e più precisamente nell’edificio con accesso anche da via Zanardi 184 (allora 187) prese vita la Cooperativa “Avvenire Proletario” con atto costitutivo del 23 luglio 1911, “allo scopo di procurarsi case popolari per darle in affitto …….”. realtà sociale che faceva parte del gruppo delle Cooperative perseguitate dal fascismo, che venne recuperata alla tradizione democratica il 25 aprile 1945: aveva sede la “Società Anonima Cooperativa Federale fra Muratori e Affini” fra i cui soci nel 1920 nasce la Cooperativa “La Federale a proprietà inalienabile ed indivisibile”. Questa Cooperativa, destinata a costruire case in affitto per i suoi soci, dopo aver incorporato nel 1978 le Cooperative “L’Avvenire Proletario” e “Urbanistica Nuova”, cambia nel 1980 denominazione in Cooperativa “Giuseppe Dozza” con sede in via Jacopo della Quercia 6/8.
Nel 1997 la Cooperativa Dozza torna nella sede storica in via Zanardi 184 che nel frattempo era diventata sede della Coop Avvenire Proletario e di sezioni di partiti politici oltre che di alcune residenze .
L’area annessa agli edifici di proprietà della Cooperativa, con accesso da via delle Borre 24, comprendeva fin dagli anni ’60 la balera “Quarto di Luna” che ,oltre ad essere destinata al ballo serviva anche, in alcuni momenti, come luogo di aggregazione per grandi e piccini.. Con la fine degli anni’80 la balera termina la sua attività ed il luogo è destinato ad un progressivo degrado nonostante l’impegno della Cooperativa nel cercare una nuova destinazione direttamente legata alla sua attività. I tentativi però di realizzare anche pochi alloggi per la locazione ai suoi soci si sono dovuti confrontare con il divieto urbanistico di realizzare residenze a causa del vincolo dovuto all’inserimento di tutta l’area nel “cono aereo” conseguente alla prossimità dell’infrastruttura aereoportuale. L’unica destinazione possibile restava quella
La fortunata coincidenza, data dal fatto che l’Emilbanca stava cercando una nuova più appropriata sede per la sua filiale in via Zanardi, ha permesso infine nel 2021 di avviare, in accordo con la banca stessa, il progetto di un edificio da destinarsi alla nuova sede di questa filiale e contemporaneamente un grande giardino al servizio delle residenze limitrofe.
Nonostante le difficoltà dovute ai vincoli sul sito, alla difficile situazione del settore edilizio con i ben conosciuti aumenti di costo nella fine del 2021 di tutte le materie prime, dei materiali da costruzione e delle forniture, la Coop. Dozza è riuscita a completare l’opera nei tempi previsti e a rispondere all’obiettivo di realizzare un intervento di qualità il più possibile attento al suo inserimento nel contesto, con altissime prestazioni di risparmio energetico e con l’uso di materiali ecologici.
L’intervento ha voluto riqualificare tutta l’area con un consistente aumento della superficie permeabile, la piantumazione di nuove alberature ed arbusti ed una importante diffusa illuminazione notturna.
Riteniamo che il nostro intervento abbia cambiato radicalmente il volto diurno e notturno di questa parte della “Pescarola” valorizzando tuto il sito e le preesistenze storiche presenti nell’intorno.
Il Presidente della Cooperativa Giuseppe Dozza
Guido Bosi
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NOTA INVIATA DAL PRESIDENTE LEGACOOP NAZIONALE MAURO LUSETTI
Caro Presidente
Avrei voluto essere con Voi oggi ma un piccolo problema di salute me lo impedisce.
Ciò che oggi si inaugura non è solo un importante intervento di recupero urbano di un area dismessa ma è una sorta di concentrato di principi e valori tutti nostri e che interpretano in chiave moderna quelli delle gloriose cooperative progenitrici delle Dozza.
C’è sostenibilità ambientale, c’è l uso di fonti energetiche rinnovabili, c’è economia circolare con il riciclo di molti materiali, c’è il cooperare tra cooperative, uno dei sette principi cooperativi a cui sono più affezionato, e sostenibilità sociale perché recuperando questa area dismessa si migliora la qualità di vita dell’intero quartiere.
Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è il nostro momento; il momento della cooperazione. Durante la pandemia abbiamo dimostrato che la cooperazione è in grado di gestire in sicurezza i servizi essenziali, di tenere aperte le attività produttive e di mettere in moto meccanismi di solidarietà. Più in generale, è stato dimostrato chiaramente come, attraverso la cooperazione, le condizioni di vita di milioni di persone hanno mantenuto un livello di accettabilità. Questo ha generato un ritorno in chiave positiva sul piano dell'opinione pubblica.
Emerge inoltre un forte bisogno di sostegno comunitario. I dati dimostrano, infatti, come le fasce popolari ed i giovani abbiano bisogno di rinforzare i legami e le reti sociali. Ed è proprio all'interno di questo contesto che l'impresa cooperativa assume un ruolo decisivo. Tutte le forme di impresa oggi si dichiarano sostenibili.
Tuttavia, nonostante molte imprese abbiamo acquisito questa consapevolezza, spesso siamo di fronte a scelte temporanee a scelte di marketing e ad altre vicende che non hanno nulla a che fare con i percorsi di profonda trasformazione di cui stiamo parlando.
E proprio all’interno di questo contesto dobbiamo rispondere recuperando con totale radicalità quelli che sono i valori distintivi della cooperazione.
La cooperazione non ha iniziato a pensare alla sostenibilità dal momento in cui sono stati emanati gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell'ONU, ma è una caratteristica che la contraddistingue da sempre. Noi siamo da sempre sostenibili, perché abbiamo da sempre in mente il futuro, le persone, le società e le comunità nelle quali operiamo.
I nostri valori sono gli elementi che devono connotare la nostra azione nel quotidiano: dal momento in cui immaginiamo l'organizzazione del lavoro all'interno delle nostre cooperative, fino al momento in cui guardiamo alle fratture della società, e attraverso la proposta cooperativa ci poniamo l'obiettivo di rispondere ai bisogni delle persone.
La radicalità con la quale dobbiamo vivere quotidianamente la nostra vita di cooperatori e cooperatrici è l’elemento distintivo che ci consente di rispondere al meglio ai bisogni delle persone e delle comunità, ma anche di riuscire a competere sul mercato.
Sappiamo molto bene che non possiamo immaginare una società pancooperativa – nella quale la cooperazione può risolvere tutti i problemi ma
Il fenomeno pandemico ha messo in evidenza come questo Paese sia ancora profondamente diviso e di quanto ci sia bisogno di lavorare per recuperare le diseguaglianze e fratture sociali e territoriali amplificate .
Stiamo attraversando un periodo straordinario in tutti i sensi, sia in chiave positiva che negativa. Stiamo vivendo una condizione in cui alle donne e agli uomini contemporanei è data la possibilità di poter trasformare in maniera importante il proprio paese in chiave sostenibile sia sul piano ambientale, ma soprattutto su quello sociale.
Questa responsabilità dovrà essere utilizzata al meglio, in quanto, ciò che faremo nel prossimo futuro sarà qualcosa che condizionerà i prossimi 20-30 anni. Come cooperatori e cooperatrici abbiamo un'occasione storica per poter contribuire al cambiamento positivo della società all’interno della quale viviamo e a questa responsabilità caro Presidente Voi rispondete con iniziative come quella che si inaugura questo pomeriggio
Grazie per quello che fate quotidianamente per rispondere ai bisogni non solo dei soci ma anche delle comunità in cui viviamo.
Buon lavoro
Mauro Lusetti
Avrei voluto essere con Voi oggi ma un piccolo problema di salute me lo impedisce.
Ciò che oggi si inaugura non è solo un importante intervento di recupero urbano di un area dismessa ma è una sorta di concentrato di principi e valori tutti nostri e che interpretano in chiave moderna quelli delle gloriose cooperative progenitrici delle Dozza.
C’è sostenibilità ambientale, c’è l uso di fonti energetiche rinnovabili, c’è economia circolare con il riciclo di molti materiali, c’è il cooperare tra cooperative, uno dei sette principi cooperativi a cui sono più affezionato, e sostenibilità sociale perché recuperando questa area dismessa si migliora la qualità di vita dell’intero quartiere.
Dobbiamo avere la consapevolezza che questo è il nostro momento; il momento della cooperazione. Durante la pandemia abbiamo dimostrato che la cooperazione è in grado di gestire in sicurezza i servizi essenziali, di tenere aperte le attività produttive e di mettere in moto meccanismi di solidarietà. Più in generale, è stato dimostrato chiaramente come, attraverso la cooperazione, le condizioni di vita di milioni di persone hanno mantenuto un livello di accettabilità. Questo ha generato un ritorno in chiave positiva sul piano dell'opinione pubblica.
Emerge inoltre un forte bisogno di sostegno comunitario. I dati dimostrano, infatti, come le fasce popolari ed i giovani abbiano bisogno di rinforzare i legami e le reti sociali. Ed è proprio all'interno di questo contesto che l'impresa cooperativa assume un ruolo decisivo. Tutte le forme di impresa oggi si dichiarano sostenibili.
Tuttavia, nonostante molte imprese abbiamo acquisito questa consapevolezza, spesso siamo di fronte a scelte temporanee a scelte di marketing e ad altre vicende che non hanno nulla a che fare con i percorsi di profonda trasformazione di cui stiamo parlando.
E proprio all’interno di questo contesto dobbiamo rispondere recuperando con totale radicalità quelli che sono i valori distintivi della cooperazione.
La cooperazione non ha iniziato a pensare alla sostenibilità dal momento in cui sono stati emanati gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell'ONU, ma è una caratteristica che la contraddistingue da sempre. Noi siamo da sempre sostenibili, perché abbiamo da sempre in mente il futuro, le persone, le società e le comunità nelle quali operiamo.
I nostri valori sono gli elementi che devono connotare la nostra azione nel quotidiano: dal momento in cui immaginiamo l'organizzazione del lavoro all'interno delle nostre cooperative, fino al momento in cui guardiamo alle fratture della società, e attraverso la proposta cooperativa ci poniamo l'obiettivo di rispondere ai bisogni delle persone.
La radicalità con la quale dobbiamo vivere quotidianamente la nostra vita di cooperatori e cooperatrici è l’elemento distintivo che ci consente di rispondere al meglio ai bisogni delle persone e delle comunità, ma anche di riuscire a competere sul mercato.
Sappiamo molto bene che non possiamo immaginare una società pancooperativa – nella quale la cooperazione può risolvere tutti i problemi ma
Il fenomeno pandemico ha messo in evidenza come questo Paese sia ancora profondamente diviso e di quanto ci sia bisogno di lavorare per recuperare le diseguaglianze e fratture sociali e territoriali amplificate .
Stiamo attraversando un periodo straordinario in tutti i sensi, sia in chiave positiva che negativa. Stiamo vivendo una condizione in cui alle donne e agli uomini contemporanei è data la possibilità di poter trasformare in maniera importante il proprio paese in chiave sostenibile sia sul piano ambientale, ma soprattutto su quello sociale.
Questa responsabilità dovrà essere utilizzata al meglio, in quanto, ciò che faremo nel prossimo futuro sarà qualcosa che condizionerà i prossimi 20-30 anni. Come cooperatori e cooperatrici abbiamo un'occasione storica per poter contribuire al cambiamento positivo della società all’interno della quale viviamo e a questa responsabilità caro Presidente Voi rispondete con iniziative come quella che si inaugura questo pomeriggio
Grazie per quello che fate quotidianamente per rispondere ai bisogni non solo dei soci ma anche delle comunità in cui viviamo.
Buon lavoro
Mauro Lusetti