Bologna, 23 settembre 2022
Alle Socie ed ai Soci della Cooperativa Dozza
IL NOSTRO APPELLO AFFINCHE’ ANDIATE A VOTARE
Carissimi,
ci siamo chiesti in questi giorni se fosse corretto, nei ruoli di Presidente e Vice Presidente della Cooperativa Dozza, esprimere e condividere con voi Soci alcune considerazioni rispetto all’appuntamento elettorale del prossimo 25 settembre.
La natura pluralista, multiculturale, multietnica, della nostra Cooperativa mal si concilierebbe con una posizione di netto schieramento a favore di una o l’altra delle compagini partitiche che si confrontano in questa delicata fase storica, anche se è sufficiente leggere i programmi elettorali per comprendere che, su temi come l’equità fiscale, la sanità pubblica, il diritto allo studio, la tutela delle conquiste sociali delle donne, il rafforzamento di una politica internazionale ed europeista a difesa della pace e dei diritti universali, la scelta per noi cooperatori diventa chiara e netta.
Vorremmo invece rivolgere un appello a chi, anche se spinto da ragioni di malessere e delusione verso la politica in generale, ritiene che votare sia diventata una pratica inutile.
C’è una classe politica, sana e responsabile, che non sempre riesce ad interpretare e dare soluzione alle difficoltà che vivono famiglie, lavoratori, pensionati. Un limite che genera delusione e sfiducia.
Ed è in questo contesto che acquistano spazio e voce i ciarlatani della politica: figure che, attraverso slogan ad effetto, coniati da abili ed esperti comunicatori, si rivolgono alla platea di delusi ed indecisi, promettendo soluzioni e risorse (come già fatto in un recente passato e mai realizzate) di benessere e ricchezza. Una tecnica che si dimostra efficace in termini di consenso, come se il tempo trascorso sia servito a cancellare dalla memoria di molti concittadini l’inaffidabilità di questi personaggi. La strategia è sempre la stessa: acquisire consenso facendo leva sul malessere sociale del momento. Le proteste dei no-vax, lo stralcio delle cartelle esattoriali per le partite IVA, i blocchi navali per fermare gli sbarchi di profughi e rifugiati dalle guerre, i rincari dei costi energetici: tutte problematiche che devono essere affrontate nel merito, e che invece diventano un unico contenitore da cui far emergere un malcontento generale, contro tutto e contro tutti.
Ma c’è anche un’altra strada per “conquistare il potere”: puntare su un livello di sfiducia generalizzata, nelle istituzioni e nella classe politiche, che si traduca in un massiccio astensionismo al voto, facendo sì che una minoranza ben strutturata ed opportunamente aggregata diventi nelle urne maggioranza del paese.
E’ davvero triste ascoltare chi dice "non voto perché sono tutti uguali” oppure “non voto perché intanto non cambia nulla”. Sono affermazioni forti che esprimono malessere, disagio, delusione, ma sono anche una semplificazione sbagliata: basta guardare a quelle realtà territoriali e regionali in cui la buona politica e la buona gestione della cosa pubblica garantiscono servizi di qualità e tutele sociali diffuse.
E poi c’è una ragione che non possiamo e non dobbiamo ignorare: il voto universale è un diritto democratico conquistato attraverso la lotta ed il sacrificio di quanti hanno saputo e voluto combattere la dittatura fascista e dall'impegno dei padri costituenti la Repubblica che, abbandonando gli interessi esclusivi di parte, hanno redatto questa meravigliosa carta costituzionale i cui valori sono attualissimi.
Salvaguardare questi valori, oggi, vuol dire soprattutto proteggere gli interessi delle nuove generazioni, attuali e future.
Rinunciare a votare è come rinunciare a rappresentare il proprio diritto a contare, ad esprimersi, a scegliere. E da qui, il rischio di ritrovarsi senza diritti e senza libertà diventa reale.
Possiamo convincere amici, conoscenti, parenti, ora indecisi, di andare a votare, e possiamo farlo attraverso un concetto molto semplice: “ogni voto non espresso è un voto concesso agli avversari”, vale a dire “a coloro che vogliono farci tornare indietro di 80 anni: nei diritti, nel lavoro, nella democrazia, nella solidarietà, nella ricerca della pace e tolleranza tra i popoli”.
Buon voto a tutti voi.
Guido Bosi e Fulvio Saiano